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Cosa sono i Google Sitelinks

Scopriamo insieme come aiutare il motore di ricerca ad evidenziare al meglio il nostro sito con questo particolare strumento
Scopriamo insieme come aiutare il motore di ricerca ad evidenziare al meglio il nostro sito con questo particolare strumento
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Se utilizzate di frequente i motori di ricerca, e questa volta parliamo di Google, vi sarà senz'altro capitato di trovarvi almeno una volta di fronte ad un risultato simile a quello seguente:

Figura 1: risultato offerto da Google per il termine 'Html'

Non notate nulla di insolito? No, non sto parlando del fatto che si tratti di una ricerca per HTML, ma di quei particolari link aggiuntivi sotto al primo risultato della ricerca. Quelli che state vedendo si chiamano Google Sitelinks: una funzionalità particolare e per certi versi misteriosa agli occhi di quanti non si siano mai trovati a doverne approfondire il significato e il funzionamento.

Non è raro che nel forum o in giro per la rete si trovino discussioni e domande sul tema:
su come ottenere i Google Sitelinks per i propri risultati, ma anche sui criteri in base ai quali vengono assegnati. Nelle prossime righe scopriremo insieme qualche informazione in più sui Google Sitelinks e qualche consiglio per farsi trovare preparati nel caso Google decidesse di candidarci per inserirli per un nostro sito.

I Google Sitelinks, questo il loro nome ufficiale stando al Webmaster Help Center di Google, sono dei link aggiuntivi che vengono mostrati sotto alcuni siti nei risultati delle ricerche. Un esempio è riportato nell'immagine precedente, che corrisponde alla ricerca per Html.

Lo scopo primario di questi link, comunica Google, è quello di favorire l'accesso al sito da parte dell'utente fornendogli una navigazione agevolata e, in alcuni casi, consigliata.
In effetti la loro funzionalità è duplice. Innanzitutto rappresentano una scorciatoia per individuare determinate aree del sito normalmente più rilevanti. In secondo luogo, forniscono un'idea sul sito prima ancora che l'utente navighi all'interno delle pagine, rappresentando una ricerca potenziata rispetto ai risultati restituiti normalmente.

Il primo accenno ai Google Sitelinks risale a circa un anno fa, agosto 2006, quando Matt Cutts mostrò per la prima volta un miglioramento dell'interfaccia di Google chiamato snippets. All'epoca erano visibili solo i titoli dei link e si trattava esclusivamente di una funzione in fase di test.

La prima conferma ufficiale di questo nuovo servizio arriva poco dopo, nel settembre 2006. In un intervento su Google Webmaster Central intitolato Information about Sitelinks Vanessa Fox conferma che si tratta di una caratteristica operativa, definendo quindi il loro nome e fornendo alcune vaghe, superficiali informazioni a riguardo.
L'aspetto più interessante del post è forse la sua conclusione, con le parole con cui la Fox comunica il desiderio di Google di continuare a lavorare sul servizio con eventuali spunti anche da parte dei webmaster:

Over time, we may look for ways to incorporate input from webmasters too.

I Google Sitelinks vengono assegnati in automatico da Google, come una sorta di "premio qualità".
Alla base dell'assegnazione, stando alle informazioni disponibili, è presente un algoritmo specifico e sembrerebbe non essere previsto alcun intervento manuale. Le specifiche dell'algoritmo sono private, così come per la maggior parte degli altri algoritmi di Google, anche per evitare che webmaster troppo zelanti possano influenzare i parametri e manipolare il ranking.

Tuttavia, come per gli altri algoritmi, anche per i Google Sitelinks un po' di studi, test ed analisi possono portare a qualche utile considerazione.
Ecco quindi qualche caratteristica che accomuna di norma i siti premiati con Google Sitelinks, almeno quelli con i quali ho avuto il piacere di lavorare.

  • Volume di traffico dai risultati "naturali" sufficientemente elevato in considerazione del tema/target del sito
  • Alta percentuale di accessi dalle ricerche su Google, quindi alto tasso di conversione ricerca/click
  • Rank elevato, di norma prima posizione o posizioni immediatamente successive su Google, per la keyword o le keyword che generarano i sitelinks
  • Sito facilmente navigabile da un crawler, navigazione strutturata
  • Link in ingresso da siti di qualità
  • Elevato numero di link di qualità in ingresso verso le aree poi identificate dai sitelinks, spesso collegati con la stessa keyword visibile nei sitelinks o corrispondente

Alcuni consigli utili

Come anticipato in precedenza, sebbene l'algoritmo per l'assegnazione dei sitelinks non sia pubblico, ci sono alcune attività che possono agevolare l'analisi e l'interpretazione del sito, migliorando l'esperienza di navigazione dell'utente e del motore di ricerca.
Alcune di queste derivano dal buon senso, altre sono ovvie conclusioni di chi si è trovato almeno una volta ad affrontare tematiche strettamente inerenti ad algoritmi di catalogazione e parsing.

Applicare i consigli seguenti non significa che otterrete dei sitelinks in meno di un giorno. Ma senz'altro offrirete a Google un ambiente più accogliente. Alla meno peggio, seguire queste indicazioni non potrà che portare benefici al vostro sito.

  • Progettate una struttura di navigazione lineare, facilmente comprensibile ed organizzata con logica.

  • Identificate la homepage del sito, le sottosezioni principali e da esse sviluppate la navigazione del sito mantenendo uniformità nella struttura dei link e dei percorsi.
  • Quando realizzate un progetto potrebbe essere utile disegnarne una mappa logica prima di portarla sul web.
  • Immaginate quale potrebbero essere le esigenze dell'utente in base alla sua collocazione nel sito. Ad esempio: un utente, in una scheda prodotto della categoria 'Smartphone' di un sito di e-commerce, difficilmente potrebbe essere interessato ad un collegamento alla sezione merceria, più probabilmente potrebbe essere interessato ad acquistare, tornare alla categoria per visitare gli altri prodotti o approdare ad una sezione informativa.

  • Nello sviluppo della struttura del sito preoccupatevi di usare ciascun tag HTML per il suo compito specifico. Realizzate menu di navigazione ed elenchi attraverso gli appositi elenchi puntati e numerati, opportunamente formattati via CSS.
    Se un menu di navigazione offre delle sottosezioni allora annidate una struttura di elenco all'interno della struttura corrente affinché sia possibile identificare facilmente la gerarchia del sito.

  • Offrite sempre, in ogni pagina, la possibilità di tornare al livello gerarchicamente superiore nella navigazione, scendere ad un livello inferiore o navigare tra pari, ovvero pagine allo stesso livello gerarchico.
    Ad esempio, la homepage del nostro sito di e-commerce dovrebbe prevedere l'accesso alle categorie di prodotti. Accedendo alla categoria 'Telefonia' dovremmo poter individuare un link alla home, uno al catalogo delle sottocategorie e, possibilmente, uno alle altre categorie di pari livello. Dentro a Telefonia > Smartphone non è necessario un collegamento a Casalinghi > Lampadine, poiché non costituirebbe una navigazione logicamente organizzata.

  • Offrite metainformazioni uniche e valide per ogni pagina del sito. In particolare, create un titolo univoco per ogni pagina, in tema e di una lunghezza coerente.
    Non scordate di comporre una descrizione opportuna per ogni pagina utilizzando il meta tag description.

  • Offrite un sito informativo, utile e di qualità. Non lesinate l'inserimento di link e riferimenti esterni quando utili. Non inserite inutili liste nauseanti di "link consigliati", soprattutto se si tratta di negozi di lavatrici ed il vostro sito è un portale sulla programmazione.

Non dimenticate mai che il vostro sito deve essere in primo luogo utile per l'utente che acquisterà sempre maggiore peso in tema di determinazione della rilevanza.
Da mesi Google traccia ogni singolo click nei risultati delle sue ricerche e già oggi è in grado di analizzare la cronologia di ricerche e navigazione di un utente, offrendo un servizio chiamato Web History.

È facilmente intuibile come un utente possa determinare l'interesse o la rilevanza di una sezione del sito rispetto ad un'altra. Sebbene siano dati sensibilmente influenzati da fattori preesistenti, tali dati possono ugualmente determinare un peso su algoritmi specifici come quello dei sitelinks. Questa teoria non è ufficialmente confermata, ma esiste, tra i vari documenti, un interessante brevetto pubblicato da Google nel Dicembre 2006 dove si conferma l'ipotesi di utilizzare il comportamento dell'utente per la selezione dei link interni da mostrare tra i sitelinks.

Ancora una volta, dunque, non trascurate i vostri utenti!

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